martedì 11 ottobre 2011

La Bellissima Colomba

In un boschetto ai margini di una grande città viveva un gruppetto di tortore, vivevano tranquille, senza tanti pensieri, andavano a nutrirsi elemosinando briciole di pane nelle piazze della città, volavano tranquille nel cielo serale e si riparavano nel boschetto quando pioveva; Sembrava non avessero un problema al mondo, ma la realtà era diversa, perchè da qualche tempo alcuni dissidi si diffondevano nello stormo, e la causa era Colomba, la più bella di tutte, le non era grigina o rossiccia, lei era bianca candida, con le piumette perfette e gli occhietti curati, era così bella che tutti si fermavano a guardarla; lei era ben consapevole di questo suo ascendente, e le piaceva vantarsi e farsi guardare e rimirare; lei non andava in città per paura di sporcarsi, e poi non poteva certo farsi vedere a elemosinare un tozzo di pane raffermo, lei si nutriva solo di chicchi d'uva che qualche piccione innamorato rischiava la vita per prenderlo e regalarglielo; naturalmente non ottenevano nulla in cambio, figurarsi se Colomba si scomodava per quei pezzenti pulciosi, però era tutto un sorrisetto malizioso, uno sguardo compiacente, un vanesio frullio d'ali. Ovviamente tutte le tortore borbottavano e la criticavano, lei riusciva ad ottenere tutto e loro dovevano faticare come matte per sopravvivere. Ogni primavera in quel boschetto passava un ricco collezionista che sceglieva una tortora e la portava nella sua villa, ovviamente tutte le tortore agognavano a quella possibilità di essere nutrite e riverite senza dover più faticare per avere un po di pane, e quest'anno la rabbia e i borbottii salirono altissimi perchè tutte erano certe che il collezionista avrebbe scelto Colomba; infatti quando il grande giorno venne e nel boschetto comparve il vecchio collezionista con il suo maggiordomo, non ci fu storia, per quanto tutte si sforzavano per gonfiarsi e fare le belle nessuna si avvicinava nemmeno lontanamente alla bellezza selvaggia di Colomba, che senza esitazione fu scelta e presa dal maggiordomo e portata nella villa, tubando di gioia per la sua "inaspettata" fortuna. Borbottando deluse ma un po sollevate di non avere più quella vanesia tra i piedi le tortore tornarono alla loro solita vita, nel bel boschetto libere di volare nel cielo infinito, mentre Colomba visse servita e riverita in una gabbietta di mezzo metro nello studio del vecchio.

1 commento:

Michi il Disperso ha detto...

Questa è più recente, altra evidente e un po cinica metafora, ai più piccoli si può spiegare, i più grandi la capiscono, i più cervellotici si possono scannare su chi abbia alla fine la vita migliore.